La definizione della fragilità e pre-fragilità sono attualmente oggetto di grande discussione scientifica, finalizzata alla ricerca del miglior percorso diagnostico e gestionale del paziente con fibrillazione atriale (FA) e indicazione alla terapia anticoagulante. In particolare, in Italia il tema suscita grande interesse da parte dei clinici, in quanto la popolazione italiana fibrillante risulta essere una delle popolazioni maggiormente comorbide, più anziane e pluritrattate.
La selezione e la gestione di pazienti fragili e pre-fragili fibrillanti in terapia anticoagulante dovrebbero essere codificate da un modello standardizzato di lavoro integrato tra specialisti, dove lo scambio di informazioni ed il coordinamento delle varie figure coinvolte è fondamentale per ottimizzare i risultati terapeutici.
Il progetto mira a favorire il consolidamento del gruppo di lavoro dedicato alla fragilità,al fine di possibili nuove pubblicazioni, collaborazioni e progetti, e a delineare il profilo del paziente fragile e pre-fragile da adottare nella pratica clinica quotidiana.
Per favorire il confronto fra specialisti di diverse branche, il progetto prevede l’introduzione con un caso clinico emblematico, con diversi snodi decisionali, che aprirà la strada a relazioni, letture e discussioni che coinvolgeranno anche gli iscritti all’evento.
L’obiettivo dei webinar è divulgare, mettere a disposizione il know-how basato su evidenze scientifiche e pratica clinica per uniformare il percorso diagnostico e terapeutico del paziente fragile e pre-fragile fibrillante. L’interazione sarà resa disponibile con una chat-box che consentirà di raccogliere e valorizzare eventuali domande ed insight,che potranno ampliare le evidenze fornite dai docenti.
Le tematiche principali che saranno affrontate nei vari webinar riguarderanno le problematiche legate all’individuazione e gestione del paziente fibrillante fragile in terapia anticoagulante, per rendere i clinici più confidenti nella gestione anche del paziente pre-fragile. Il percorso richiede una stretta collaborazione tra specialisti, al fine di stilare una pathway diagnostico-terapeutica condivisa e univoca, per guidare il lavoro dei clinici, complicato dall’assenza di linee guida in questo setting di pazienti.