In Neurologia si è visto che la presenza di sintomi depressivi non è solo un fenomeno di accompagnamento di patologie particolarmente gravi, ma è una componente essenziale di numerosi quadri patologici, nasce quindi la necessità di discutere in profondità i rapporti tra depressione e quadri neurologici. In particolare, l’aspetto cognitivo e affettivo, sono da considerarsi parte integrante di ogni disturbo neurologico e neurodegenerativo. Le funzioni cognitive, infatti, possono essere alterate o compromesse da condizioni psicopatologiche e, risulta necessaria la loro considerazione in ottica diagnostica e terapeutica. L’affermarsi dell’ipotesi monoaminica della depressione, ha portato allo sviluppo di una serie di farmaci che ripristinano il deficit dei diversi neuro trasmettitori, con diverse modalità di azione, ma è ancora elevata la presenza di pazienti non soddisfatti dei trattamenti farmacologici per efficacia o tollerabilità. La ricerca clinica quindi si è sforzata di comprendere meglio i meccanismi di neuro modulazione dei vari sistemi, portando alla conoscenza di recettori e sistemi di trasporto , che hanno permesso di individuare nuovi target per molecole nuove. Tra queste, sicuramente quelle a meccanismo multimodale, rappresentano una opzione particolarmente efficace e sicura, soprattutto in pazienti con comorbidità di tipo neurologico e neurodegenerativo, la cui complessità e disregolazione dei sistemi, richiedono un intervento ancora più efficace sui sintomi affettivi e cognitivi.
Scopo di questo evento è di condividere l’esperienza di pratica clinica real-life e definire un quadro aggiornato e preciso sulla migliore strategia d’intervento su pazienti con queste problematiche e tenere presente anche l’impatto sul caregiver, sempre più in prima linea nel supporto a questi soggetti e, spesso, lui stesso a rischio per ripercussioni sulla propria salute.