La dimensione psicopatologica e la conseguente organizzazione dei servizi e delle terapie negli ultimi 20 anni ha, da una parte anticipato la necessità di intervenire in epoche più precoci cercando di evitare che il disagio psicologico diventi cronico disturbo o in altre parole divenga corpo, dall'altra che tale disagio psicologico abbia nuovi strumenti di accoglienza e cura.
E' universalmente noto che le cure effettuate debbano essere integrate in dispositivi di trattamento istituzionale pertinenti al difficile compito di accogliere tali nuove complessità.
Il prudente uso dell'irrinunciabile supporto farmacologico deve essere anche nel suo prescriversi improntato ad evidenze scientifiche aggiornate sia nell'efficacia che negli effetti collaterali.
La costruzione e la manutenzione di servizi adeguati richiedono risorse di personale, formazione continua dello stesso e controllo dei risultati particolarmente scrupoloso.
Solo in tal modo la sfida nell'accogliere queste dimensioni di nuova psicopatologia offre una speranza di efficacia adeguata.