Lo scompenso cardiaco, il diabete mellito di tipo 2 (DMT2), le comorbidità cardiovascolari e gli scorretti stili di vita sono importanti problemi di salute pubblica, soprattutto per quanto attiene l’incremento progressivo della loro prevalenza/incidenza. Inoltre, queste importanti condizioni cliniche molto spesso coesistono influenzandosi reciprocamente per quanto attiene sia la morbilità che la mortalità intra ed extraospedaliera
Oltre alle note relazioni con le complicanze aterosclerotiche, il diabete mellito di tipo 2 (DM2) accelera lo sviluppo dello scompenso cardiaco e dell' insufficienza renale. Gli aspetti del diabete associati allo sviluppo di scompenso cardiaco comprendono uno scarso controllo glicemico, una lunga durata della malattia diabetica, il trattamento con insulina e la presenza di complicanze microvascolari, come la retinopatia e la nefropatia.
Gli studi clinici sulla sicurezza cardiovascolare dei farmaci per il DM2 hanno portato a un cambiamento di paradigma nel trattamento ipoglicemizzante, per cui la scelta di un farmaco per la cura del diabete si dovrebbe basare non solo sulla sua efficacia nel ridurre in sicurezza la glicemia, ma anche sui suoi benefici sul danno d’ organo, in primis la malattia cardiovascolare e renale. I risultati emersi dai CardioVascular Outcome Trial (CVOT) nei pazienti con DM2 dovrebbero Lo scompenso cardiaco, il diabete mellito di tipo 2 (DMT2), le comorbidità cardiovascolari e gli scorretti stili di vita sono importanti problemi di salute pubblica, soprattutto per quanto attiene l’incremento progressivo della loro prevalenza/incidenza. Inoltre, queste importanti condizioni cliniche molto spesso coesistono influenzandosi reciprocamente per quanto attiene sia la morbilità che la mortalità intra- ed extraospedaliera.
Oltre alle note relazioni con le complicanze aterosclerotiche, il diabete mellito di tipo 2 (DM2) accelera lo sviluppo dello scompenso cardiaco e dell' insufficienza renale. Gli aspetti del diabete associati allo sviluppo di scompenso cardiaco comprendono uno scarso controllo glicemico, una lunga durata della malattia diabetica, il trattamento con insulina e la presenza di complicanze microvascolari, come la retinopatia e la nefropatia.
Gli studi clinici sulla sicurezza cardiovascolare dei farmaci per il DM2 hanno portato a un cambiamento di paradigma nel trattamento ipoglicemizzante, per cui la scelta di un farmaco per la cura del diabete si dovrebbe basare non solo sulla sua efficacia nel ridurre in sicurezza la glicemia, ma anche sui suoi benefici sul danno d’ organo, in primis la malattia cardiovascolare e renale. I risultati emersi dai CardioVascular Outcome Trial (CVOT) nei pazienti con DM2 dovrebbero orientare frequentemente le scelte terapeutiche verso gli SGLT2i, farmaci che possiedono anche benefici ancillari sul peso corporeo e la pressione arteriosa, oltre a non essere gravati da un rischio di ipoglicemia.
Inoltre i due CVOT più recenti relativi a SGLT2i hanno confermato i benefici su ospedalizzazione per scompenso cardiaco, mortalità cardiovascolare e outcome renali in popolazioni di pazienti diabetici con e senza malattia cardiovascolare aterosclerotica accertata. Inoltre, in base all’evidenza disponibile, gli inibitori SGLT2 sembrano ridurre il rischio di progressione e di sviluppo della nefropatia in pazienti con DM2, indipendentemente dalla malattia cardiovascolare e renale.
Obiettivo principale dell’incontro è quello di elaborare un approccio genuinamente multidisciplinare al paziente diabetico e non con co-morbidità cardiovascolare e renale.