Fattori economici, organizzativi, culturali e clinici hanno sostenuto, negli ultimi decenni, lo spostamento della frontiera della psichiatria verso il terreno delle cure primarie.
In particolare, sia per l’ampliamento della dimensione epidemiologica dei disturbi psichici, sia perché primi interlocutori “fiduciari” e continuativi dei bisogni di salute mentale dei pazienti, i medici di base avrebbero il ruolo di intercettare e riconoscere i soggetti con disagio psichico.
La stessa letteratura scientifica internazionale è concorde nel ritenere necessaria una collaborazione proficua tra i servizi di salute mentale e i servizi per le cure primarie, così come raccomandato nel Piano d’azione per la Salute Mentale 2013-2020 e pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Lo scopo del nostro progetto è, dunque, quello di strutturare tali rapporti di collaborazione, secondo le indicazioni dal Piano Nazionale di azione per la Salute Mentale approvato dalla conferenza Stato-Regioni (PANMS, 2013).
Questo primo incontro si propone l’obiettivo di presentare l’organizzazione e l’offerta dei servizi del territorio in tema di salute mentale, favorire il riconoscimento dei primi segni di disagio psichico nel passaggio tra adolescenza ed età adulta e approfondire le conoscenze riguardo la malattia psichiatrica con decorso cronico. Verranno, inoltre, evidenziate e discusse le criticità rispetto all’interazione tra i servizi di salute mentale e i servizi per le cure primarie e condivisi nuovi strumenti che possano aiutare a migliorare la comunicazione tra queste due aree mediche.