Un dibattito tra professionisti che operano sul campo nell’intento di contribuire a ridefinire un percorso di cura della patologia depressiva, alla luce delle evidenze cliniche ed ambientali che nella società contemporanea portano a valutare modalità di espressione clinica e comportamentale della depressione sempre più spesso correlati a varie comorbilità, mettendo a confronto esperienze cliniche diverse, per una esigenza comune.
I sintomi che definiscono gli aspetti clinici delle forme depressive si confondono e si compenetrano in altre manifestazioni cliniche dando luogo ad espressioni che assumono aspetti di maggiore o pregnante evidenza ma che contestualmente sopravanzano e mascherano gli elementi depressivi di fondo, fuorviando o ritardando la identificazione della patologia affettiva. Ciò che più frequentemente si ritrova nelle correlazioni con i disturbi organici dell’età senile e nelle età giovanili allorchè mascherati da comportamenti più eclatanti come i disturbi alimentari o dagli abusi e dalle dipendenze da farmaci e sostanze, fenomeni sociali questi che sempre più frequentemente si sono evidenziati negli ultimi anni a sottolineare l’incremento della comorbilità psichiatrica.
La variabilità del quadro clinico, nei diversi soggetti e nelle varie fasi dell’evoluzione clinica, rende evidente l’opportunità d’interventi terapeutici integrati tra diverse figure professionali e tra diverse situazioni di cura. Ne deriva l’esigenza di approfondire il tema e ridiscutere dei diversi possibili interventi: diagnostico, farmacologico, psicoterapico e riabilitativo, personalizzandoli in rapporto agli obiettivi da raggiungere per ogni singolo paziente, a contrastare la disfunzione sociale e definire un approccio efficace.