Nel corso della vita, la fase definita come "terza età" o senilità rappresenta un periodo particolarmente delicato, in cui possono emergere o acuirsi condizioni psicopatologiche significative: tra queste, le forme di depressione nell’anziano assumono spesso caratteristiche peculiari e sfumate, mentre non sono rari episodi psicotici e manifestazioni deliranti che, per la loro complessità clinica e diagnostica, richiedono un approccio attento, approfondito e differenziato. In questo contesto, l'importanza di una diagnosi accurata e tempestiva si unisce all’urgenza di individuare percorsi terapeutici efficaci e personalizzati.
Il Convegno si propone come un'importante occasione di confronto tra saperi e pratiche, offrendo uno spazio di dialogo e approfondimento multidisciplinare e multiprofessionale sul tema delle patologie psichiche in età senile, in particolare sulle depressioni e le psicosi dell’anziano. L’obiettivo è quello di costruire una riflessione condivisa su quali possano essere gli interventi terapeutici più appropriati, non solo in termini farmacologici, ma anche sotto il profilo psicosociale, relazionale e riabilitativo, tenendo conto del coinvolgimento imprescindibile dei familiari e delle reti di sostegno.
Questo ambito conferma il ruolo cruciale della collaborazione tra discipline come la geriatria, la neurologia e la psichiatria le quali, in quanto scienze mediche, sono chiamate a offrire una lettura integrata delle manifestazioni psicopatologiche, attraverso una disamina semeiologica e clinica approfondita. Tale approccio consente di orientare il trattamento secondo i principi della medicina di precisione, valorizzando al contempo la singolarità della persona e delle sue condizioni fisiche, cognitive ed emotive.
Parallelamente, emerge la necessità di promuovere un’efficace integrazione tra le cure ospedaliere, spesso erogate in situazioni di emergenza, e gli interventi sul territorio attraverso l’assistenza domiciliare. Risulta inoltre fondamentale cercare di valorizzare le risorse residue dell’anziano, rafforzandone le competenze relazionali e cognitive ancora presenti, migliorando la sua qualità di vita e tutelando in ogni fase la dignità della persona, anche nei contesti di maggiore fragilità. L’approccio globale alla cura dell’anziano, fondato sulla multidisciplinarietà e su una visione umana e rispettosa della soggettività, rappresenta oggi una delle sfide più importanti per i sistemi di cura contemporanei.