Nella pratica clinica del medico specialista e del medico di medicina generale diventa sempre più rilevante la stratificazione del rischio cardiovascolare (CV) del paziente. Un’attività strutturata può determinare una corretta identificazione e successivamente un più efficace trattamento dei fattori di rischio CV, in questo modo si può ottenere una più precoce individuazione di eventuali danni d’organo con conseguenti interventi mirati ed in ultima analisi una riduzione di incidenza di eventi fatali e non fatali.
L’importanza di identificare i soggetti a rischio CV è quella di intraprendere in maniera mirata e repentina percorsi di monitoraggio e di trattamento con l’obiettivo di ottenere un controllo massimale dei singoli fattori di rischio. La promozione di stili di vita sani si deve affiancare all’utilizzo di tutti i farmaci necessari al raggiungimento dei target terapeutici che nel lungo periodo consente un controllo globale del rischio di eventi cardio e cerebrovascolari. Tra i diversi fattori di rischio modificabili, l’ipercolesterolemia riveste un ruolo chiave come fattore predittivo per eventi e deve essere adeguatamente trattata, avendo cura di raggiungere per ogni paziente il target desiderabile in relazione al suo livello di rischio CV e alla realistica valutazione del caso.
Come per le dislipidemie anche il diabete mellito rappresenta un importante fattore di rischio CV. Il rischio di contrarre malattie cardiovascolari si manifesta con una probabilità da 2 a 4 volte più alta nelle persone con diabete rispetto al resto della popolazione. Di fatto, nei Paesi industrializzati, le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte nei pazienti con diabete mellito, generando un circolo vizioso di reciproco ed incrementato rischio.
Nonostante le recenti innovazioni terapeutiche e la consapevolezza di dover identificare e trattare precocemente i pazienti a rischio CV, recenti registri hanno dimostrato come ad oggi continua ad esserci una percentuale molto alta di pazienti non controllati e di non trattati. Sfuggono alla sensibilizzazione soprattutto quei pazienti di media età che godono sostanzialmente di buona salute e consultano poco frequentemente il medico curante. Proprio in questo gruppo di pazienti è nascosta una grande fetta di soggetti che inconsapevolmente sono esposti ad alto rischio cardiovascolare».
Diventa indispensabile non solo avere conoscenza delle innovazioni farmacologiche in tema di terapia, ma di riuscire ad intercettare il soggetto a rischio CV in modo da garantire i percorsi di cure appropriate nel rapporto con i vari specialisti coinvolti nella presa in carico e gestione del paziente.
L’obiettivo del corso sarà di stabilire quale tipo di assistenza sanitaria potrà essere più efficace nella gestione del paziente a rischio CV, come individuare precocemente il paziente e la sua presa in carico. Allo stesso modo è fondamentale conoscere e saper gestire le nuove e innovative terapie utilizzandole appropriatamente in funzione rischio CV del paziente.
Inoltre si creerà un DOCUMENTO DI CONSENSO tra i vari protagonisti al fine di razionalizzare gli interventi e di conseguenza potrà portare a una riduzione dei costi di gestione del paziente, sia in termini di spesa farmaceutica, che in generale sanitaria.