OLTRE LA DIAGNOSI NEL TRATTAMENTI FARMACOLOGICI DEI DISTURBI MENTALI: TRA DIMENSIONI ED ENDOFENOTIPI

Lo sviluppo della psicofarmacologia clinica nel corso degli ultimi anni ha evidenziato in modo sempre più chiaro la debolezza delle indicazioni ai trattamenti semplicemente fondate sulla diagnosi categoriale di stato dei pazienti affetti da disturbi mentali. L’estrema variabilità psicopatologica e di decorso che caratterizza i singoli pazienti, per quanto anche diagnosticati nell’ambito della stessa categoria clinica, rende necessaria l’adozione di criteri più complessi per la scelta e la gestione di trattamenti il più possibile personalizzati in rapporto alle specificità cliniche individuali. La visione dimensionale della psicopatologia, già da tempo concettualmente riconosciuta nella sua validità, ha costituito un reale avanzamento in questo senso, consentendo un allargamento razionale dei criteri di scelta dei trattamenti ed il loro adeguamento alla potenziale eterogeneità delle situazioni cliniche. Un elemento di debolezza di tale visione, peraltro, se correttamente adottata, di elevata efficacia nei suoi riscontri terapeutici, è rappresentato tuttavia dallo spazio conoscitivo che ancora si interpone tra la valutazione dei quadri clinici in termini di psicopatologia dimensionale ed il riconoscimento delle possibili implicazioni alla base delle dimensioni stesse, costituenti in realtà il vero bersaglio dei trattamenti. Lo studio degli endofenotipi, cioè di quei profili disfunzionali, sia premorbosi che associati alla psicopatologia, che definiscono il terreno neurobiologico di base dei disturbi e lo mettono in potenziale relazione con le sue varianti psicopatologiche, sembra fornire un modello più avanzato nella conoscenza sia dei singoli casi clinici che di una nuova classificazione dei disturbi mentali, fondata su criteri più prossimi alle loro reali basi cerebrali. Obiettivo del convegno è la valutazione di come tale ottica, essenzialmente fondata sul superamento dell’indicazione clinica ai trattamenti semplicemente in rapporto con la categoria nosografica, possa confrontarsi, allo stato attuale del suo sviluppo, con le peculiarità e criticità individuali della pratica clinica e fornire elementi più affidabili di riferimento nella gestione clinica dei pazienti, soprattutto quelli affetti dalle forme più complesse di psicopatologia.

Dalle 09:00 alle 14:30

Moderatori: Alberto Trisolini (Viterbo), Claudio Fensore (Viterbo)

Presentazione del Convegno

Giuseppe Bersani (Roma)

Antipsicotici e riabilitazione cognitiva

Alessandro Rossi (L’Aquila)

La psicoeducazione dimensionale nella scelta condivisa del trattamento farmacologico

Alessandro Valchera (Ascoli Piceno)

Gli antipsicotici long-acting di seconda generazione nell’esordio psicotico: luci ed ombre

Domenico De Berardis (Teramo)

Coffee break

Moderatori: Antonia Tamantini (Terni), Vittorio di Giacomantonio (Viterbo)

Il trattamento farmacologico della depressione resistente tra sottotipi e strategie terapeutiche

Fulvio Pieraccini (Siena)

Farmaci antidepressivi e profilo cognitivo nei pazienti depressi

Francesca Pacitti (L’Aquila)

L’obiettivo della neuroprotezione

Giuseppe Bersani (Roma)

Considerazioni conclusive e compilazione del questionario ECM

Questionario ECM di valutazione