L’attività sportiva è diventata un elemento cardine della prevenzione cardiovascolare. Per tale ragione è un obbiettivo sanitario implementare il movimento e lo sport in genere nella popolazione.
Tuttavia è noto come l’attività fisica, soprattutto se eseguita senza supervisione e controllo medico, aumenti il rischio di eventi aritmici e di morte improvvisa.
Sappiamo che un’idonea valutazione cardiologica può efficacemente ridurre il rischio correlato allo sport, pertanto il tema dello screening per attività sportiva è al momento di grande attualità.
Esistono linee guida nazionali e internazionali che aiutano la valutazione cardiologica e guidano il giudizio del clinico. Ciononostante restano ancora molti punti oggetto di discussione e di continuo dibattito, anche per la grande eterogeneità dei casi clinici che vengono fatti oggetto di valutazione.
In particolare bisogna ricordare che anche i parametri di normalità si spostano nel soggetto allenato, per cui discriminare la patologia può essere estremamente difficoltoso
Tutti questi elementi spiegano come la valutazione per idoneità cardiologica sia un processo con aspetti molto complessi, in cui il medico dello sport e i diversiattori (ecocardiografista, radiologo, aritmologo, etc..) debbono interfacciarsi e colloquiare per individualizzare ogni referto nel giusto contesto clinico e minimizzare il rischio sia di under che overtreatment.
Non bisogna infatti dimenticare neanche il rischio di sovrastimare un rischio correlato allo sport e privare un soggetto sano di un’attività fondamentale
Obiettivo del convegno, diretto a cardiologi e medici dello sport, è discutere con gli esperti delle possibili difficoltà nello screening dell’attività sportiva, nonché di delineare percorsi condivisi con le figure coinvolte, per facilitare l’accesso ad una valutazione personalizzata ed esperta nel nostro territorio.